Quando ero un soldier al servizio della Shinra, era il mio idolo, semplicemente la figura pi∙ autoritaria e potente che conoscevo e volevo diventare come lui, poi quella maledetta missione a Nibelheim, il mio paese natale. Durante il viaggio ci imbattemmo in un dragone, ma per il capitano non ci furono problemi ad abbatterlo, cos∞ arrivammo alla cittadina. L’emozione era grande, ma girando per le case, c’era qualcosa di strano. Poi anche il piano nella stanza di Tifa e i ricordi di quella camera… Non dovevo pensarci e, salendo alla locanda, scambiai qualche parola con Sephiroth e poi andai a dormire. Il mattino successivo ci attendeva la missione; non appena fui sveglio ne parlai al capitano e ci dirigemmo verso il reattore mako. Tifa volle farci da guida, ma proprio sul ponte rischi≥ di cadere nel vuoto e la salvai. Proseguimmo attraverso le caverne verso nord-est e poi a nord fino al reattore. Entrammo e seguendo le travi, procedemmo sino alla piattaforma di legno per poi scendere dalle catene, continuando a seguire Sephiroth. Cercai di parlargli, poi esaminai una cella e rimasi sconcertato da quello che vidi: uno strano essere mutante rinchiuso! Ne parlai ancora al mio compagno che sembrava avere le risposte, poi… poi… non ricordo. Mi trovai all’interno della grande magione in cittα. Salii le scale, avanzando lungo il corridoio di destra ed entrai nella porta pi∙ in basso sino alla stanza successiva; esaminando la parete circolare scoprii il passaggio segreto verso le cantine. La spirale di scale mi condusse a quella che doveva essere una biblioteca, dove trovai Sephiroth intento nelle letture. E poi… ancora buio. Mi ritrovai pi∙ tardi all’interno della magione e tornai nel passaggio segreto dove incontrai di nuovo Sephiroth; fu allora che uscendo scoprii le fiamme intorno a me: era stato appiccato fuoco alla cittα e seppi da subito chi era il colpevole.